Tuoro sul Trasimeno è situato, in posizione dominante, su di uno sprone roccioso che dalle ultime pendici di Monte Castelluccio si protende sulla pianura settentrionale del Lago Trasimeno. Il suo territorio è legato strettamente ai luoghi della famosa battaglia che nel 217 a.C. oppose l’esercito romano, guidato dal console Flaminio, a quello di Annibale; un agguato terribile, ideato dal grande generale cartaginese, scattò tra questi colli e il lago intrappolando le ignare legioni di Roma.
Nell’Alto Medioevo la voce latina torus, -i divenne sinonimo di piccolo rilievo. Molti piccoli villaggi e castelli collocati in luoghi leggermente elevati presero questo nome. Del nostro paese è nota la denominazione popolare, Tóro, e quella cartografata Villa Tuori, Tuori e quindi Tuoro. Anche una grande pesca medievale praticata al Trasimeno, la pesca dei tori, prese questo nome proprio dalla forma piramidale del mucchio subacqueo di fascine di quercia che ne costituiva la struttura fissa. Qui tinche, lucci e anguille cercavano riparo dai rigori dell’inverno e venivano catturati con grandi reti da circuizione di canapa appese a palizzate di pali di cerro o di castagno. Due localizzazioni hanno caratterizzato l’insediamento di Tuoro nel tempo: una più antica e nobile, presso la chiesa parrocchiale di S. Agata, distrutta alla fine del Trecento; una più popolare, di tradizione contadina e artigiana, situata 1,5 km più a valle, la sola che abbia avuto continuità. Qui era presente una cappella dedicata a s. Maria Maddalena che, distrutta S. Agata, divenne la nuova chiesa parrocchiale di Tuoro. Solo nella seconda metà dell’Ottocento, a seguito dell’aumento della popolazione, l’edificio religioso medievale, ormai insufficiente ad accogliere i fedeli, fu abbattuto e ricostruito nelle forme attuali mantenendo la stessa dedica. Fu incaricato del progetto l’architetto Santini. Di forme imponenti, la chiesa presenta una pianta a croce greca e una grande cupola sostenuta da quattro pilastri con archi a tutto sesto. L’opera fu completata a fine Ottocento e nel 1901 vennero collocate sul bellissimo pavimento le nuove panche. Arricchisce la parrocchiale di Tuoro un grande dipinto absidale del pittore futurista perugino Gerardo Dottori (1949) che ha per tema la conversione della Maddalena e per contesto un visionario paesaggio del Lago Trasimeno.
Nel Comune di Tuoro oggi è possibile rivivere atmosfere del passato visitando i luoghi della battaglia, i centri di documentazione e i percorsi che valorizzano le tipicità di un territorio di cui è parte il castello medievale di Vernazzano con la sua torre pendente e la stupenda Isola Maggiore che offre percorsi di visita che fanno conoscere i suoi tesori di natura e d’arte, i luoghi francescani, le attività tradizionali e anche ottimi piatti di pesce del lago. Il territorio di Tuoro vide a lungo contrapporsi Longobardi e Bizantini. Tra Medioevo ed Età Moderna, per vari secoli, lungo l’arco delle colline che cingono il lago a nord-ovest, una serie di castelli difesero il territorio di Perugia e poi lo Stato Pontificio.
Segnaliamo tra essi il castello di Borghetto e quello di Monte Gualandro. Tuoro offre ai visitatori anche un museo all’aperto di arte contemporanea, realizzato negli anni Ottanta del secolo scorso, presso la riva del lago a Punta Navaccia: “Campo del Sole”. Questa “architettura di sculture” disegna una grande spirale caudata composta di 27 colonne in pietra arenaria locale. Le opere sono state scolpite da artisti di fama internazionale, in un luogo che fu di sangue, ma che rappresenta idealmente oggi, nel desco centrale di Pietro Cascella, l’incontro e il dialogo tra popoli e culture diverse, tra passato e futuro, in una prospettiva di pace.