A pochissimi passi dalla piazza principale di Tuoro sul Trasimeno, passando per uno stretto vicolo, si può ammirare nella piazza del Rondò un’opera scultorea particolarissima e affascinante. Nel 1985, l’Amministrazione comunale pensò di erigere un monumento dedicato al donatore con la partecipazione dell’A.V.I.S. e dell’A.I.D.O. le due associazioni di volontariato attive nel nostro paese. L’incarico dell’opera venne affidato allo scultore Mauro Berrettini che la nominò la “FONTE DELLA VITA”. Il giorno 17 Agosto del 1986 venne inaugurata la fontana alla presenza di tanti concittadini entusiasti.
I concetti fondamentali su cui si sviluppa la scultura di Mauro Berrettini sono Natura e Cultura. Al concetto di cultura è associato il mito classico cioè il ritrovare dei valori eterni di equilibrio e di armonia. Nel concetto di natura, invece, vediamo comparire tutte le componenti anche pagane, ma soprattutto le radici etrusche della Terra, l’origine insieme ad una accentuazione dei simboli della fecondità e del sesso. Questa simbiosi è l’apriori su cui si basa la ricerca scultorea di questo artista. Per Berrettini l’Etruria è lo scrigno prezioso che racchiude il tesoro di sé. La fonte della vita è l’elemento procacemente femminile della simbologia, l’apertura della valle, al cui centro scorre l’acqua, elemento generatore, è in parafrasi con l’immagine del grembo femminile stesso.
La fontana fu detta anche Najas, dalla leggenda che racconta che una najade si innamorò del re etrusco Trasimeno e scappò dall’isola portando con sé il segreto del suo amore: così approdò a Tuori. Nel monumento Najas la ninfa offre la sua isola ed è come se offrisse parte di sé, perché è figlia dell’acqua e allo stesso tempo della terra. Najas rappresenta il massimo accordo raggiunto forse dallo scultore, tra tema naturalistico e stilizzazione astratta. Najas muove dalla stilizzazione di un elemento come la capigliatura o come il manto “acqueo”, lo scultore lavora sul blocco della figura secondo una rinnovata esperienza di evidenza plastica: lo blocca, lo taglia, lo sintetizza. In Najas è presente l’offerta della terra come nuovo collegamento con la vita.